Il grano timilia è un’antica varietà tardiva di
grano duro coltivata ormai solo in esigue zone della Sicilia
centro-occidentale. E’ una varietà di frumento con cariosside scura che resiste
bene alla siccità. In Sicilia, ma anche nel resto d’’Italia, è conosciuto con i
nomi di dialettali: tumminia, timminia, trimminia.
Si
tratta di una varietà antica di grano duro a ciclo breve, si semina a marzo
nelle zone collinari e per questo motivo è chiamato anche grano marzuolo.
La farina di timilia contiene molti oligoelementi del germe di grano e
della crusca e presenta un alto valore proteico e un basso indice di glutine.
Questa farina è molto indicata per la panificazione, in aggiunta con altre
semole siciliane, ma deve essere consumata in tempi relativamente brevi (circa
4 mesi) per non perdere le sue qualità organolettiche.
La
farina di timilia, dopo la molitura, presenta un colore grigiastro, diverso
dalle farine commerciali e viene impiegata anche per la produzione di pasta
artigianale fresca e secca. Il pane di farina timilia è molto profumato,
con un buon apporto nutrizionale e grazie all’’impiego delle paste acide
(lievito naturale) ha una lunga durata, si conserva per alcuni giorni morbido e
profumato. Viene utilizzato per la preparazione della miscela del pane
nero di Castelvetrano, Presidio Slow Food, oltre che per la pasta
fresca. Il grano timilia era diffuso fino ai primi anni del XX secolo in
tutte le aree del Meridione in quanto resiste a temperature molto alte, era
coltivato già nel periodo greco con il nome di trimeniaios. La coltivazione è
stata ora abbandonata a favore di grani più redditizi. Per questo il grano
timilia rischia di scomparire.
E’ importante saper che consumo
abituale ed esclusivo di farina 00, la più diffusa sia in ambito domestico
sia dall’industria, rappresenta un pericolo per la nostra salute, perché la
totale mancanza di fibre rende gli amidi facilmente assimilabili e di conseguenza
la glicemia sale rapidamente; questo determina un altrettanto rapido
innalzamento del livello di insulina, l’ormone necessario per far entrare il
glucosio nelle cellule e utilizzarlo per produrre energia. Livelli
costantemente elevati di glicemia e di insulina posso predisporre, con il
trascorrere del tempo, allo sviluppo di patologie metaboliche come l’obesità e
il diabete mellito tipo II, cardiovascolari e aumentare il rischio di
neoplasie.
La Farina di Timilia
invece, ha il grande vantaggio di mantenere intatti i nutrienti presenti
nel germe, “l’anima” dei chicchi fonte di sali minerali, aminoacidi e vitamine,
e la crusca, che costituisce la parte più esterna del chicco , che contiene le
fibre.
E’ quindi un’alternativa sana e naturale per tutti coloro
che non vogliono rinunciare alle farine e farinacei.
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