giovedì 30 aprile 2015

I prebiotici cosa sono?

Requisiti di un buon prebiotico
I prebiotici sono sostanze organiche non digeribili, capaci di stimolare selettivamente la crescita e/o l'attività di uno o di un numero limitato di batteri benefici presenti nel colon.

Lo studio dei prebiotici è iniziato negli anni '90 con lo scopo di fornire nutrienti specifici alla flora batterica intestinale, stimolandone la crescita. Dopo aver appreso le benefiche proprietà dei fermenti lattici vivi ed essersi scontrati con le oggettive difficoltà nel farli sopravvivere alla digestione gastrica, gli studiosi cercarono di fornire all'organismo sostanze nutritive ottimali per stimolare la crescita della microflora benefica. Tali studi diedero origine ai prebiotici, sostanze che, secondo l'attuale classificazione, devono avere caratteristiche ben precise, riassumibili nei seguenti punti:

- devono superare, pressoché indenni, i processi digestivi che avvengono nel primo tratto del tubo digerente (bocca, stomaco e intestino tenue);
- devono rappresentare un substrato nutritivo fermentabile per la microflora intestinale, in modo da stimolare selettivamente la crescita e/o il metabolismo di una o di alcune specie batteriche ;
- devono modificare positivamente la flora microbica a favore di quella simbionte (bifidobatteri, lattobacilli);
- devono indurre effetti luminali o sistemici positivi per la salute umana.


Questi vincoli rigorosi escludono dalla categoria dei prebiotici molte sostanze che, pur non venendo assorbite, né idrolizzate nel primo tratto del tubo digerente, vengono fermentate in maniera aspecifica da numerose specie batteriche. I prebiotici più conosciuti e studiati sono gli oligosaccaridi ed in modo particolare l'inulina ed i frutto-oligosaccaridi (FOS). Alcuni fanno rientrare nella categoria dei prebiotici anche altre sostanze, come i galatto-oligo-saccaridi (TOS), i gluco-oligo-saccaridi (GOS) ed i soia-oligo-saccaridi (SOS).

Effetti dei prebiotici sulla salute umana
I prebiotici esercitano numerose funzioni benefiche per l'organismo umano.
Diminuzione del pH fecale con acidificazione del contenuto intestinale
La fermentazione di prebiotici ad opera della microflora intestinale origina acido lattico e acidi carbossilici a corta catena che, in virtù della loro acidità, creano condizioni ambientali favorevoli per la crescita dei simbionti (Bifidobatteri, Lactobacillus Acidophilus) ed ostili per lo sviluppo di microrganismi patogeni. Si assiste, di conseguenza, ad una diminuzione della flora "nemica" e dei suoi metaboliti tossici che, quando presenti in concentrazioni eccessive, favoriscono l'infiammazione della mucosa e ne alterano la permeabilità, con ripercussioni negative sulla salute dell'intero organismo. Tra di esse ricordiamo l'ammoniaca (tossica per il cervello), le ammine biogene (altamente tossiche), le nitrosamine (epato-cancerogene) e gli acidi biliari secondari (potenti promotori del cancro del colon).
Agli acidi grassi a corta catena prodotti dalla fermentazione dei prebiotici vengono attribuite anche funzioni protettive contro le malattie infiammatorie intestinali. L'acido butirrico sembrerebbe avere un effetto preventivo sullo sviluppo del cancro al colon; inoltre i FOS migliorano la biodisponibilità degli isoflavoni presenti nei legumi (sostanze a cui sono ascritti effetti protettivi verso diversi tipi di cancro, come quello alla mammella e quello alla prostata).

Trofismo della mucosa e proliferazione cellulare
Gli acidi grassi a corta catena (in special modo il butirrico), oltre a ridurre la proliferazione di patogeni e ad avere proprietà antiputrefattive, sono un ottimo nutrimento per le cellule della mucosa del colon e contribuiscono a migliorarne trofismo ed efficacia. Tutto ciò si traduce in un migliore assorbimento delle sostanze nutritive a discapito di quelle tossiche.

Aumento della biodisponibilità di minerali
I prebiotici facilitano indirettamente l'assorbimento di acqua e di alcuni minerali in forma ionizzata, in particolare Calcio e Magnesio.

In alcuni studi i prebiotici si sono dimostrati utili nel ridurre la concentrazione plasmatica di colesterolo e, in misura minore, di trigliceridi. Probabilmente, come spesso accade quando si parla di colesterolo, l'efficacia di queste sostanze dipende dal tipo di alimentazione del soggetto: quanto più questa è ricca di grassi saturi e di colesterolo e tanto maggiore sono gli effetti dei prebiotici.
In natura gli oligosaccaridi sono presenti in numerose piante edibili quali cicoriacarciofocipollaporriaglioasparagigrano, banane, avena e soia. A livello industriale, l'inulina si ricava soprattutto dalla radice di cicoria (uno scarto industriale viene trasformato in un prodotto prezioso). A partire da questa fibra possono essere poi prodotti altri prebiotici, come i FOS, per idrolisi enzimatica. In campo industriale i frutto-oligosaccaridi si ottengono anche a partire dal saccarosio, secondo un processo conosciuto come transfructosilazione.


Dosi d'assunzione

Le dosi di assunzione consigliate dei due prebiotici più conosciuti e studiati (FOS e inulina) variano generalmente dai 2 ai 10 grammi al giorno. Solo se assunti a dosi elevate possono causare lievi disturbi gastrointestinali come flatulenza, meteorismo e diarrea; per evitare questi disturbi, si consiglia di incrementare gradualmente la dose di assunzione, fino a raggiungere quella di regime nell'arco di qualche settimana.
I complementi dietetici prebiotici sono particolarmente indicati per chi segue una dieta povera di frutta e verdura, deve riprendersi da una terapia antibiotica o soffre di disordini gastrointestinali (in questo caso è bene parlarne prima con il proprio medico curante in quanto, a seconda dei casi, i prebiotici potrebbero avere effetti opposti a quelli sperati).



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lunedì 27 aprile 2015

obiettivovivinformaesalute: Cosa sono le Fibre Come Capire la Differenza tra l...

obiettivovivinformaesalute: Cosa sono le Fibre Come Capire la Differenza tra l...: La fibra è un nutriente essenziale necessario per il corpo umano. Alcuni dei suoi vantaggi consistono nel favorire la digestione ed elimina...

Cosa sono le Fibre Come Capire la Differenza tra le Fibre Solubili e Insolubili......

La fibra è un nutriente essenziale necessario per il corpo umano. Alcuni dei suoi vantaggi consistono nel favorire la digestione ed eliminazione delle feci, oltre al controllo dell’apporto calorico. La fibra è considerata un carboidrato complesso, perché contiene molteplici molecole di glucosio legate tra loro. L'Istituto di Medicina raccomanda di consumarla nella maggior parte dei pasti, proprio per i vantaggi che comporta, soprattutto quando viene ingerita con i grassi e altri cibi. Molte volte le etichette degli alimenti suddividono la fibra alimentare in due categorie: solubile e insolubile. Imparare la differenza e le proprietà caratteristiche di ogni tipo di fibra può rendere più facile la scelta degli alimenti in base al suo contenuto.





La fibra per tipologia. La fibra totale, secondo l'Istituto di Medicina, deve essere suddivisa in due categorie: fibra funzionale e fibra alimentare.
    • La fibra funzionale è un carboidrato che non viene digerito e ha benefici fisiologici per la salute, come la stabilità dello zucchero nel sangue. Può provenire da fonti vegetali o animali, o può essere sintetica. Alcuni esempi di fibra funzionale sono gomme, pectine, polidestrosio e inulina.
    • La fibra alimentare è composta da un carboidrato e dalla lignina (non-carboidrato o componente legnosa di frutta o verdura; la cellulosa è un esempio di lignina), che non vengono digeriti dal corpo e non sono utilizzati per produrre energia. La fibra alimentare è anche conosciuta semplicemente come fibra, e aiuta ad eliminare gli scarti e ad aumentare il volume delle feci. Le fibre solubili e insolubili sono due categorie della fibra alimentare. L'Istituto di Medicina raccomanda 14 g di fibra per 1000 calorie, per ottenere i massimi benefici per la salute.
    • La fibra solubile è la fibra alimentare che si scioglie in un liquido. Forma un gel nel corpo che, pare, rallenta l'assorbimento dei grassi e contribuisce alla sensazione di sazietà. Alcune delle fibre solubili sono più viscose di altre e formano gel più spessi, che funzionano molto bene nel diminuire l’assorbimento dei grassi. Tra i benefici per la salute ricordiamo il controllo dei livelli di glucosio nel sangue, una riduzione del colesterolo LDL e un minor rischio di malattie cardiache. Ad eccezione della fibra psyllium, queste non hanno un effetto lassativo.
    • La fibra insolubile è la fibra alimentare che non si scioglie facilmente nei liquidi o in forma di gel. Ha la proprietà di aumentare il volume delle feci per facilitare il passaggio nell’intestino, oltre ad aiutare la digestione del cibo accelerando il passaggio attraverso lo stomaco e l’intestino. Inoltre ha un effetto lassativo. Alcuni benefici per la salute includono un minor rischio di malattie cardiache e la regolazione dell'apporto calorico.

 Conosci quali alimenti contengono la fibra solubile e insolubile. Ci sono molti alimenti che le contengono, inclusa tutta la frutta e verdura, ma le quantità possono variare. Poiché queste informazioni nutrizionali non vengono riportate sull’etichetta, è utile sapere quali alimenti contengono i diversi tipi di fibra.
    • La fibra solubile può essere presente, ma non solo, nelle noci, nella farina di frumento integrale, nei piselli, avena, crusca, agrumi, mela, fragola e orzo.
    • La fibra insolubile può essere presente, ma non solo, nei cavoli, carote, buccia di mela, barbabietole, buccia di patate, grano integrale, patate dolci, rape, cavolini di Bruxelles e cavolfiori.

Individua i principali aspetti degli alimenti che forniscono le fibre solubili e insolubili. Dal momento che molti alimenti le contengono, è importante conoscere le caratteristiche peculiari di un alimento ricco di fibre. La maggior parte dei cibi contiene sia le solubili che le insolubili in proporzioni diverse: alcuni hanno una quantità maggiore di una fibra rispetto all’altra.
    • Grano integrale, noci, legumi o semi. Questi alimenti contengono entrambe le fibre solubili e insolubili. Assicurati di acquistare il 100% di cereali integrali quando prendi prodotti pronti per essere consumati. Potrebbe essere più vantaggioso acquistare questi prodotti già macinati, perché spesso sono più difficili da digerire interi, e, per ottenere il beneficio dalla fibra, devono essere abbastanza piccoli per seguire il processo biochimico dell’assimilazione.
    • Cibo dall’aspetto fibroso. Gli alimenti come le patate dolci e le carote sembrano molto fibrosi. Questa è una buona indicazione che sono ricchi di fibre.
    • Frutta o vegetali interi. I prodotti ortofrutticoli trasformati tendono a trattenere i nutrienti solubili, ma a perdere la fibra. Il modo migliore per ottenere la fibra da frutta e verdura è di mangiarla intera. Non deve però essere surgelata, seppure intera e cruda; le fibre sono presenti solo se il cibo è fresco.
    • Alimenti che diventano morbidi e creano una "salsa" quando vengono cotti. I cibi come fagioli, avena e riso contengono amido e fibre, che sono responsabili della consistenza cremosa. Questa è una buona indicazione che hanno un alto contenuto di fibre solubili.
    • Frutta, verdura o cereali integrali che non si sciolgono facilmente in bocca. Un buon esempio di questo è la buccia delle patate; è commestibile, ma richiede una notevole masticazione. Lo stesso vale per molta frutta, come pere e mele. Questa è una buona indicazione che il cibo contiene una giusta quantità di fibra insolubile.
    • Molti alimenti trasformati hanno fibre aggiunte, sia per integrare ciò che si è perso durante la lavorazione, sia per apportare ulteriori benefici per la salute. Se questi cibi non riportano sull’etichetta l’aggiunta di fibre, controlla l’elenco dei valori nutrizionali e degli ingredienti. Il cibo deve contenere uno o più grammi di fibra alimentare. Se non è già presente naturalmente, può essere aggiunta. In questo caso è considerata fibra funzionale, ma può anche essere classificata come fibra alimentare. Alcune delle fibre aggiunte, che sono per lo più solubili, sono cellulosa, gomme (gomma di guar[1], carragenina[2], ecc…), inulina e pectine. Alcune delle fibre aggiunte, che sono per lo più insolubili, sono polidestrosio e crusca.
  • Se segui una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e cereali integrali ti garantisci tutta la fibra necessaria ogni giorno.
  • Oppure puoi integrarla insieme ad altri importanti nutrienti vai al sito per maggiori informazioni:
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giovedì 23 aprile 2015

obiettivovivinformaesalute: Coenzima Q10....... importanteper la crescita dell...

obiettivovivinformaesalute: Coenzima Q10....... importanteper la crescita dell...: I l coenzima Q10 o ubiquinone rappresenta un elemento fondamentale per il corretto funzionamento del mitocondrio , un organello intracellu...

Coenzima Q10....... importanteper la crescita delle nostre cellule, non tutti sanno che.......


Il coenzima Q10 o ubiquinone rappresenta un elemento fondamentale per il corretto funzionamento del mitocondrio, un organello intracellulare che funge da centrale energetica. Favorendo la produzione di ATP in presenza di ossigeno, il coenzima Q10 è essenziale per mantenere una buona efficienza fisica; non è quindi un caso che esso si ritrovi in ogni cellula dell'organismo (si dice che ha distribuzione ubiquitiaria), da cui il termine ubiquinone (o vitamina Q).
La concentrazione di coenzima Q10 tende a diminuire con l'invecchiamento; bassi livelli si registrano anche in presenza di particolari malattie croniche, come quelle derivanti da problemi cardiaci, morbo di Parkinson, distrofia muscolare, diabete, cancro e AIDS. Anche alcuni farmaci, come le statine utilizzate nel controllo dell'ipercolesterolemia, possono abbassare i livelli di Coenzima Q10.














A livello cardiaco, dove si consumano principalmente grassi a scopo energetico e sono per questo necessari mitocondri numerosi e di grosse dimensioni, il coenzima Q10 è particolarmente concentrato. Da qui l'ipotesi che l'integrazione alimentare di ubiquinone possa in qualche modo risultare utile in presenza di cardiopatia ischemica. In queste condizioni, maggiori livelli di Q10 potrebbero migliorare l'efficienza della catena di trasporto degli elettroni, aumentando l'energia disponibile per l'attività cardiaca ed alleviando i sintomi della malattia. In effetti, esistono delle evidenze scientifiche che confermano tale ipotesi e, anche se vi sono studi dai risultati contradditori, il medico potrebbe consigliare un'integrazione di Q10 in appoggio alla terapia tradizionale. Per opporsi al calo fisiologico o patologico di ubiquinone si hanno infatti a disposizione supplementi specifici, molto pubblicizzati per le loro proprietà rinvigorenti, ma la cui efficacia è ancora da dimostrare, sia in ambito preventivo che terapeutico (buoni risultati si sono ottenuti nel trattamento dell'ipertensione).

Il coenzima Q10 viene normalmente utilizzato a dosaggi compresi tra i 30 ed i 100 mg al giorno, anche se talvolta vengono consigliati quantitativi più generosi. Dal momento che stiamo parlando di un elemento altamente idrofobico, che sfrutta la sua liposolubilità per trasportare elettroni nella membrana interna dei mitocondri, il coenzima Q10 viene assorbito in maniera efficace se assunto insieme ad un pasto ricco di lipidi.

Dopoi 35 anni il nostro metabolismo ne' procude sempre meno per questo e' consigliato integralo.

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< p style="display: none;"><cite><a href="http://www.my-personaltrainer.it/integratori/coenzima-q10.html">Coenzima Q10</a></cite> da http://www.my-personaltrainer.it/integratori/coenzima-q10.html</p>

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mercoledì 22 aprile 2015

Cosa sono i radicali liberi? e come combatterli efficacemente


Sono molecole (gruppi di atomi legati tra loro) instabili, cioè molecole cui "manca qualcosa", pronte a reagire con altre molecole, in quanto hanno un elettrone disponibile ("spaiato").

Nell'organismo umano i radicali liberi reagiscono con qualsiasi struttura molecolare che incontrano.

I radicali liberi si formano all'interno delle nostre cellule (nei mitocondri), dove l'ossigeno viene utilizzato per produrre energia.

Non tutto l'ossigeno viene consumato ma in parte va a formare queste molecole che contengono uno o più atomi di ossigeno.

Se i radicali liberi non vengono inattivati possono aggravare molti processi, tra cui quello della calvizie androgenetica.

L'ossidazione all'interno delle nostre cellule è la stessa reazione chimica che fa scurire una mela tagliata o fa arrugginire un chiodo : ogni volta che respiriamo, l'ossigeno che mettiamo in circolo entra a far parte dei processi di ossidazione che si svolgono in tutte le cellule del nostro corpo.

Da questa ossidazione (ma anche dal fumo, dall'inquinamento, dall'alcol in eccesso, dalle radiazioni, etc.) nascono pure i radicali liberi, molecole che perdono un elettrone.

Questi radicali "liberi" appunto cercano di tornare in equilibrio rubando elettroni alle altre cellule e possono danneggiarle in vari modi, come ad esempio iniziando un tumore.

Ecco che gli antiossidanti combattono il rischio con un meccanismo semplicissimo : cedono ai radicali liberi l'elettrone che a loro manca e quindi "disinnescano la miccia".

 

Alcuni tipi di radicali liberi sono :

  • ANIONE SUPEROSSIDO O2-
  • IDROSSILE OH-
  • OSSIDO NITRICO NO-
  • DIOSSIDO DI AZOTO NO2-
  • PEROSSIDO LOO-
  • OSSIGENO SINGOLETTO O2+

Altri radicali liberi sono O+ e H-.

 

 

 

 

 

 

Il radicale libero prodotto in maggiore quantità è l 'anione superossido 02-.

Esso reagisce con il perossido di idrogeno H2O2 e forma il pericoloso e potente radicale ossidrile OH- più potente di O2-.

 

Agenti che provocano formazione di radicali liberi sono : l'infiammazione, il fumo di sigaretta (molto dannoso, il tabacco è una potente tossina, il sole (le radiazioni ultraviolette in genere), lo stress, elevato consumo di alcool, esposizione ad ambienti inquinati, l'attività fisica intensa, una dieta eccessivamente ricca di proteine e di grassi animali, trattamenti a base di farmaci (soprattutto cortisonici che provocano un abuso di glucosio nelle cellule che non riescono più a smaltirlo).

O2+ si forma per l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (Sole), provocando non solo danni sulla pelle.

Un eccesso di radicali liberi può rendere incontrollabile una malattia autoimmune.

I radicali liberi entrano in gioco costantemente, quando ad esempio camminiamo.

Nell'attività fisica intensa aumentano di circa 50 volte!

Essi vengono tamponati efficacemente quando si è giovani ma con in tempo l'azione di eliminazione dei radicali liberi si fa meno efficace.

Quando prevale la produzione di radicali si viene a determinare un danno, definito stress ossidativo.

 

Una delle cause dell'invecchiamento è proprio lo stress ossidativo.

In pratica, un organismo "stressato" non riesce a neutralizzare l’eccessivo livello di radicali liberi endogeni ed è così intossicato da queste sostanze che causano un enorme danno a diversi settori del corpo umano.

Così, queste sostanze altamente reattive sono libere di attaccare e danneggiare irreversibilmente le nostre cellule.

Gli effetti?

Un’accelerazione del fisiologico processo di invecchiamento e una lista di almeno 50 malattie, che si allunga di giorno in giorno.

Lo stress ossidativo fa impazzire il nostro orologio biologico.

Lo stress ossidativo si può analizzare, permettendo di valutare il reale stato delle nostre difese fisiologiche e di segnalare, in modo precoce, squilibri e tendenze verso gli stati patologici.

Lo stress ossidativo viene favorito da numerosi fattori.

Tra i più comuni : fattori chimici (tutti i farmaci di sintesi chimica, le droghe, il fumo, l'alcool e tutte le sostanze inquinanti), fattori fisici (radiazioni da bassa frequenza, rumore, radiazioni ultraviolette e ionizzanti, campi elettromagnetici, radio frequenze, microonde), fattori biologici (vaccini, parassitosi, malattie infettive), fattori mentali (depressione, attacchi di panico, ansia, stress continuo), fattori nutrizionali (disturbi alimentari, errata alimentazione).

In caso di stress ossidativo si possono osservare precocemente : riduzione della memoria, riduzione della concentrazione, disturbi del sonno, diminuite capacità sessuali, capelli bianchi, calvizie, comparsa di rughe e macchie sulla pelle, diminuzione della massa muscolare ed aumento della massa grassa, riduzione della difesa immunitaria, aumento del rischio cardio vascolare, diminuzione di energia, stress con ansia e depressione.

 

Con l'analisi dello stress ossidativo si misurano, nel sangue (plasma, eritrociti e linfociti), i livelli di: sostanze antiossidanti che interrompono la catena di reazioni dovute ai radicali liberi; enzimi antiossidanti che distruggono direttamente i radicali liberi;  acidi grassi polinsaturi, che sono componenti essenziali per la costruzione delle membrane biologiche e quindi di importanza vitale per la salute cellulare.

I radicali liberi "vivono" in genere una frazione di tempo piccolissima, qualche millesimo di miliardesimo di secondo, giusto il tempo per far danni!

Ciò li rende difficilmente rilevabili con le usuali metodiche.
 
 
 

Combattere i radicali liberi

 
La categoria degli antiossidanti è piuttosto ampia ed ogni anno, grazie al crescente entusiasmo verso queste sostanze, viene ulteriormente ampliata.
 

Principali antiossidanti utili per combattere i radicali liberi

Antiossidante
ALIMENTI APPORTATORI
oli vegetali in particolare germe di grano, burro e latticini, frutta secca e oleosa, cereali integrali
olio di fegato di merluzzo, fegato, carni, frattaglie, alcuni pesci, uova, latte, formaggi, burro. I carotenoidi sono invece presenti negli ortaggi di colore giallo arancio quali carote, zucche, peperoni; nelle verdure a foglia verde come spinaci e broccoli; in alcuni frutti, quali albicocche, meloni, pesche gialle, pompelmo rosa e papaia
abbonda nelle carni rosse e nelle frattaglie (soprattutto fegato e cuore). Anche alcune verdure (patate, broccoli e spinaci) ne contengono importanti quantità
alcuni frutti freschi (quelli aciduli, agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie ecc.), alcune verdure fresche (lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti ecc.), alcuni ortaggi freschi (broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori, peperoni), tuberi (patate soprattutto se novelle)
pomodori maturi pompelmo rosa, arance rosse, carote, albicocche e cocomeri. Salse, ketchup e succhi di pomodoro sono quindi una fonte migliore rispetto all'alimento fresco.
cereali, frutti di mare, carne, noci, funghi e asparagi.
ostriche, lievito, fegato, latte e carne
rame
carne in genere; noci, cereali e pane integrale, legumi
quello contenuto negli alimenti o negli integratori orali non è in grado di aumentare in modo significativo i livelli endogeni di glutatione (a causa di un ridotto assorbimento intestinale associato ad una sua inattivazione epatica). Può essere utile la supplementazione suoi precursori ed in particolare di cisteina.
carne, pesce, cereali, oli vegetali, germe di grano, soia ed alimenti vegetali in genere
carne, pesce ed alimenti di origine animale
ormone secreto prevalentemente, ma non solo, da una piccola ghiandola presente nel cervello chiamata ghiandola pineale o epifisi
polifenoli
bioflavonoidi pigmenti
vegetali

Frutti di bosco, succo d'uva, cavoli, prugne, pompelmo rosa, kiwi ed in genere frutta e verdura con colori accesi (verde scuro, rosa, giallo, arancione, viola ecc.
 
 
L'azione antiossidante delle sostanze sopraelencate non è isolata ma sinergica con le altre. Uno squilibrio, sia in eccesso che in difetto, potrebbe quindi essere dannoso. L'azione antiossidante della vitamina E necessita, per esempio, di adeguate quantità di vitamina C, così come il glutatione ha bisogno del selenio per bloccare l'azione lesiva dei radicali liberi. Inoltre, considerata l'esistenza di vari agenti ossidanti, ogni singola sostanza è efficace nel contrastare radicali liberi specifici, direttamente o indirettamente (potenziando l'azione dei sistemi antiossidanti endogeni).
E' quindi scorretto enfatizzare le proprietà antiossidanti di una singola sostanza tralasciando le altre; bisognerebbe invece cercare di assumerle tutte nelle giuste proporzioni. Non a caso la maggior parte dei nutrizionisti sottolinea l'importanza di seguire una dieta equilibrata e di assumere ogni giorno frutta e verdura in abbondanza. Solo in questo modo è infatti possibile apportare le giuste dosi di antiossidanti.
Un integratore multivitaminico a basso dosaggio, meglio se arricchito con acido lipoico, selenio e coenzima Q10, da assumere quotidianamente a colazione, rappresenta un'ottima strategia per tenere sotto controllo i radicali liberi. Un simile piano di integrazione è indicato soprattutto nei periodi di maggiore impegno psicofisico e per tutte quelle persone che non riescono ad assumere ogni giorno le giuste dosi di frutta e verdura fresca.