sabato 23 maggio 2015

Caffè verde: il chicco che fa ripartire il metabolismo

Perfetto per affrontare il cambio di stagione con una marcia in più, contiene fino a 4 volte più antiossidanti del tè verde, aiuta nel controllo del peso e non ha effetti collaterali



Da diversi anni il caffè è uno dei protagonisti indiscussi della nutraceutica, la scienza che studia gli alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana. Il perché lo sperimentiamo ogni giorno: berne qualche tazzina aiuta a sentirsi più energici e a spegnere la fame. Quello che non tutti sanno, invece, è che esiste una soluzione ottimale per godere dei benefici del caffè senza i suoi effetti collaterali più tipici, e questa soluzione si chiama caffè verde.


Il prodotto, in realtà, non è altro che il normale caffè prima della tostatura: in sostanza si prendono i chicchi ancora verdi, così che le proprietà chimiche e nutritive rimangano inalterate. L’estratto che se ne ricava è particolarmente ricco di antiossidanti, e sembra che ne contenga una quantità fino 4 volte maggiore del più noto e diffuso tè verde. 

L’efficacia del caffè verde è dovuta ad un mix di principi attivi che stimolano il metabolismo dei grassi e riducono l’assorbimento degli zuccheri. Insieme a minerali, vitamine del gruppo B, acido tannico e altre sostanze utili al nostro corpo, i suoi chicchi contengono acido clorogenico (5-10%) in quantità nettamente maggiori rispetto a quelli del caffè torrefatto (1-5%).Questa molecola ha riscosso particolare interesse in campo nutrizionale ed è stata studiata per le sue spiccate proprietà antiossidanti, antibatteriche e antivirali.

 I risultati dello studio condotto nel 2012 dai ricercatori Vinson, Burnham e Nagendran per l’Università di Cranston, Pennsylvania, parlano chiaro. Tutti i partecipanti allo studio hanno perso circa il 16% del loro grasso corporeo, pari a circa il 10 % di perdita di peso totale, senza effetti collaterali.

Esistono anche altri studi, condotti su animali, in vitro e sull’uomo, che dimostrano come l’acido clorogenico sia efficace nel velocizzare il metabolismo, accelerando il naturale processo con cui il nostro organismo brucia i grassi. 

Inoltre, questa preziosa sostanza è in grado di diminuire l’assorbimento degli zuccheri da parte dell’intestino, rallentando così il rilascio di glucosio nel sangue con effetti positivi sulle persone che soffrono di diabete di tipo 2.

Il caffè verde batte il caffè tostato anche per un altro importante motivo: contiene una dose minore di caffeina, ma la rilascia nell’organismo in modo più graduale e costante. In questo modo si può godere dei benefici della caffeina (aumento dell’attenzione, vitalità, resistenza, ecc.) più a lungo e senza picchi dannosi. Da non sottovalutare, poi, il fatto che il ph del caffè verde è meno acido di quello torrefatto, quindi è meno lesivo per le mucose gastriche.


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